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ROMA

Alla Galleria Giulia mostra di disegni e ritratti di Tullio Pericoli dal titolo “Il tavolo del re”. Per l’occasione l’Editrice Mondadori ha pubblicato “Colti nel segno”, un libro contenente la riproduzione di 64 disegni preparatori, immediati ed essenziali, che evidenziano il metodo foto-grafico sequenziale da lui usato per una più acuta individuazione dei caratteri dei personaggi. In contemporanea, a ribadire il fecondo rapporto tra l’editoria e l’artista, nello storico Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, è stata presentata una “Suite di Ritratti” con 3O disegni a pastello che Franco Maria Ricci gli aveva commissionato per la ristampa della collana “La  Biblioteca di Babele”.  Essi riproducono, con raffinatezze cromatiche e segniche, il clima poetico-intellettuale del’epoca degli scrittori più amati da Borges.  Nel tempo, quel segno rapido e spontaneo con cui l’autore all’inizio eseguiva ritratti dal vero, si è fatto più calibrato, sensibile e colto. Pericoli, com’è noto, è un esperto disegnatore e un pittore atipico libero da vincoli teorici. Dopo aver abbandonato la satira politica, si sta dedicando sempre più al ritratto in contesti tra il reale e l’immaginario e ad una pittura che racconta, con il linguaggio del lucido visionario che ha saputo metabolizzare e reinventare le tecniche e l’iconografia della storia dell’arte più attendibile, un mondo fantastico ricco di rimandi culturali e autobiografici. In certe impossibili combinazioni figurali arriva perfino a dialettizzare, sia pure attraverso invenzioni ironico-demitizzanti, con la metafisica e il concettuale. Fanno parte di questa nuova stagione le scenografie realizzate per “L’Elisir d’amore” che verrà rappresentata in maggio all’Opera Haus di Zurigo.

Luciano Marucci

[«Juliet» (Trieste), n. 72, aprile-maggio 1995, p. 61]