Home arrow Viaggi nell'arte arrow Transiti arrow Fuori Uso (n. 81/1997)
PDF Stampa

PESCARA

Fuori Uso, una mostra che ad ogni edizione conferma il suo impegno nel proporre artisti di fama internazionale accanto ad altri emergenti in un panorama eterogeneo di qualità. Tenacemente voluta da Cesare Manzo, ha la caratteristica di aver rivitalizzato spazi industriali dismessi e di averli aperti ad un discorso pluridisciplinare. Per l’edizione ‘96, “Sotto Pioggia e Sotto vento” (tenutasi in un’ex autorimessa),  si era pensato di valorizzare materiali e tecniche legati alle tradizioni locali, per cui gli artisti avrebbero dovuto cimentarsi con la ceramica di Castelli e la pietra della Majella. Nonostante il progetto sia andato modificandosi per strada, molti pittori si sono presentati sotto l’insolita veste di operatori plastici. Altra novità: l’assenza di un curatore. Sono stati gli stessi artisti invitati a chiamarne altri. Quarantacinque in tutto con altrettante opere. Tra le presenze più significative Ontani con un levigato “Sisifo rotolante”, Cucchi, Chia, Lupertz, Paladino, Pistoletto con corpose sculture; Pirri con una installazione intimamente legata al luogo, Cragg sorprendente come sempre. Nunzio, al contrario, ha sfruttato la doppia faccia di una lastra metallica resa visivamente permeabile. Di forte impatto l’opera circolare di Long e quella di Pancrazzi. Tra i più fedeli al medium pittorico, spiccavano i lavori di Clemente, M. Cingolani, Penck, di un vitalistico Schifano e le elaborazioni multimediali di Pintaldi, Bee e Manetas.

Luciano Marucci

[«Juliet» (Trieste), n. 81, febbraio-marzo 1997, p. 77]