Home arrow Viaggi nell'arte arrow Transiti arrow Wladimiro Tulli (n. 81/1997)
PDF Stampa

ROMA

L’Arco Farnese ha presentato le opere dei primi anni di attività dell’artista marchigiano Wladimiro Tulli, quelli della sua partecipazione al Secondo Futurismo italiano, tra il 1938 e il 1944. Da giovanissimo, con Bruno Tano ha fatto parte del Gruppo Boccioni. È del 1939 il suo primo incontro con Marinetti e negli anni successivi è entrato in contatto con Balla, Depero, Severini, Radice, Pannaggi, ma soprattutto con Prampolini, suo maestro per eccellenza, insieme a Osvaldo Licini con il quale più tardi stabilirà un sodalizio culturale. Ai lavori (44 tra olii, collages, bassorilievi e disegni), ormai datati ma in parte inediti, sono state aggiunte ceramiche degli anni Cinquanta e grandi quadri eseguiti dal 1993 ad oggi, a conferma della sua vitalità e coerenza. In occasione dell’evento è stato sottolineato che le “invenzioni, trasgressive e anarchiche per l’abbandono di ogni regola scolastica, mostrano un impianto formale strutturalmente dinamico animato dalla liberazione di un cromatismo brillante, elementi questi che conducono ad una poetica anticlassica, fantastica, ludica e fortemente gioiosa”. Il catalogo (Editore Skira) ha un valore documentario. Accanto agli scritti di M. Verdone, L. Stefanelli Torossi (curatrice della mostra) e M. Crescentini, reca testimonianze di artisti e critici amici. In appendice, testi di Prampolini, Licini, Ungaretti ed altri.

Luciano Marucci

 [«Juliet» n. 81, febbraio-marzo 1997, p. 88]