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PESCARA

Quattordici critici, aggregati dal collega G. Di Pietrantonio, si sono posti la domanda “Perché?” e, dissertando con altrettanti operatori visuali, hanno affrontato temi filosofico-esistenziali diversi. Gli artisti, dal canto loro, si sono lasciati andare ad intime confessioni riportate in catalogo (Edizione Arte Nuova) e, scelto un colore, hanno composto un lavoro su misura per un grande spazio Fuori Uso (un ex autorimessa autobus). Carla Accardi ha scelto “La visione” ed il grigio 400; Michelangelo Pistoletto ha concretizzato “Il tempo” in un ambiente giallo abitato da dialoganti e inglobanti forme-specchio; Maurizio Mochetti “La memoria” ed ha visualizzato la sua “arte sempre rivissuta, infinita, vitale” in un rosso box minimalista tagliato in due da un bruciante segno al laser; “L’impronta” del poverista Giuseppe Penone ha rivelato un epidermico labirinto di segni che si espandono in profondità. E, andando avanti, ecco “L’anima” (performantica) di Fusi; “La luce” (scultorea) di Cucchi; “La mutazione” (disegnata) di Marisaldi; “La comunicazione” (al neon) di Nannucci; “La mente” (nelle istruzioni scritte) di Pietroiusti; “L’amore” (videonascosto) di Ratti; “La verità” (fintopaesaggistica) di Salvo; “L’ideologia” (graffita) di Sarra; “Il tatto” (cromosensibile) di Spalletti; “L’infinito” (etereo) di Toderi; “Il dogma” (musical-popolare) di Vedova-Mazzei. Nel suo insieme una bella esposizione, in una fresca riconsiderazione del concetto di ‘ambiente’.

In un’ex colonia marina è stato allestito un Mercato globale di “nuovissimi”, autori nati dopo il 1970, scelti da critici in fieri (appena usciti da un corso per giovani curatori tenutosi presso l’Accademia di Brera). Messi alla prova dal critico militante Laura Cherubini, hanno scelto una quarantina di giovani, a testimonianza dell’ibridismo in cui si muove la ricerca odierna. Degni di nota: P. Paolinelli, S. Galegati, S. Berti, A. Civitarese, M. Dell’Erede, L. Favaretto, G. Maria Marcaccini, P. Pivi.

Per finire, presso la Galleria Cesare Manzo (animatore delle varie iniziative), è stata ordinata un’esemplare personale di Carla Accardi,  già eletta “mamma dei giovani”. Accurata la selezione di opere dagli anni Settanta ad oggi, tutte ‘attuali’: dai trasparenti quadri dipinti su sicofoil alle ‘tele’ con l’apparizione di animati, magici segni-immagini vividi e raffinati nei cromatismi.

Luciano Marucci

[«Juliet» (Trieste), n. 85, dicembre 1997-gennaio 1998, p. 78]