Home arrow Viaggi nell'arte arrow Transiti arrow Paolo Consorti (n. 88/1998)
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NEW YORK

Paolo Consorti, marchigiano da qualche tempo attivo anche a Roma, dopo un serrato ciclo di esposizioni in Italia, con la sua figurazione tra citazionismo e immaginario al limite della visione onirica, è atterrato nelle sale della magnifica class all’aeroporto J. F. Kennedy, nell’ambito del progetto Alitalia per l’arte, con le sue non casuali “Immagini dal cosmo” e, in contemporanea, alla W. Whipple Gallery della Southwest University di Marshall nel Minnesota. Dalla iniziale rappresentazione di un paesaggio mitico-mistico piuttosto scenografico, ultimamente ha fatto dell’uomo l’oggetto delle sue investigazioni. Con una struttura del quadro meno scoperta, utilizza procedimenti informatici per trarre dal magma cromatico anatomie umane, ora incombenti ora sfuggenti, in una vorticosa indefinizione di spazio-tempo. L’immagine, frammentata e metaforica, vaga in un contesto pervaso di luce simbolica in cui sembra di udire ovattati suoni avvolgenti in silenzi infiniti e la composizione trasmette una sensazione di instabilità propria di chi ha l’ansia di inseguire certezze impossibili, mista a smarrimento e meraviglia. Casualità, ambiguità, tensione e paura appaiono più forti della speranza, unica dea a sostegno delle angosce esistenziali che accomunano autore e fruitore.

Luciano Marucci

[«Juliet» (Trieste). n. 88, giugno 1998, p. 69]