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CUPRA MARITTIMA

 “Non c’è mostra senza Flavia” alla Galleria Marconi vede coinvolti sei giovani operatori culturali in altrettanti personali. Il ciclo è iniziato con Maria Carla Mattii di Montegiorgio che ha proposto opere bidimensionali derivanti da manipolazioni metamorfiche in cui immagini floreali in sequenza perdono la loro originaria connotazione oggettiva per assumere quella di inquietanti vitali e poetiche forme plastiche sfuocate tra l’organico e l’artificiale. L’osservatore è sollecitato a decodificare le nuove icone, a scoprire i significati nascosti e il senso dell’intervento artistico. È seguito Nicola Pascarella con quadri fotografici a dimensione scenografica (ottenuti in camera scura) che dichiaravano subito l’intenzione dell’artista casertano di far convivere il primordiale e il tecnologico alla ricerca di un tempo “senza età”. Da un contesto astratto in bianco e nero con segni e forme nella luce emergevano figure spettrali indefinite, vibranti di misteriose energie. Il lavoro di Pascarella muove da presupposti mentali e si concretizza in sperimentazioni manuali. Tutto scaturisce da un processo di ricerca linguistica che però non prescinde dall’individuazione di immagini significanti. L’opera diventa il momento di transito di un processo, più che un prodotto riservato al circuito mercantile. Il programma espositivo sarà completato da Claudia Losi di Piacenza, Giovanna Ricotta di Milano, Andrea Vincenzi di Carpi e dalla norvegese Marianne Heier, operante a Milano.

Luciano Marucci

[«Juliet» (Trieste), n. 90, dicembre 1998-gennaio 1999, p. 73]