CITTA’ SANT’ANGELO

La cittadina un po’ defilata,  ma forse anche per questo più affascinante, grazie alle iniziative artistiche di Renato Bianchini, da tre anni va attuando, con coerenza, originali esposizioni. Dopo “Città aperta” del ‘97, che aveva occupato vari spazi l’estate scorsa ha dato il suo Welcome  con una performance dell’artista albanese Sisley Xhafa, di cui è rimasta la documentazione video, un grande trittico di paesaggi (marocchino-italiano-egiziano) di Aldo Mondino-Gian Marco Montesano-Salvo e di una trentina di artisti emergenti per lo più stranieri, alcuni dei quali in “prima visione” in Italia. Ne è derivata una rassegna ben articolata, eterogenea ma non generica, certamente tra le più propositive del momento. Quasi tutti i lavori sono stati ideati per i caratteristici spazi delle due sedi principali (l’ex Manifattura Tabacchi e l’antico Granaio del Palazzo Baronale): lavori a quattro mani, installazioni video e sonore; opere oggettuali, neoconcettuali e narrativo-comportamentali; elaborazioni fotografiche e informatiche; testimonianze performantiche; sequenze o associazioni corporali; esempi di “cattiva pittura”; proposte autoproiettive o dai contenuti socio-antropo-ideologici... Qualche nome: Bianco-Valente (con il gruppo musicale 24 Grana), Carsten Höller, Nicola Di Caprio, Aziz + Cucher, Alix Lambert & Cameron Martin, Gregory Green, Riccardo Albanese, David Lenaz, Enrique Marti, Janieta Eyre , Lyle Aston Harris e Renée Cox, Nessie Nager ed Emanuela Barbi, Dan Hays, Angelo Mosca,  Perino e Vele, Gloria Pastore, Bernardo Giorgi ed Enzo De Leonibus.

Luciano Marucci

[«Juliet» (Trieste), n. 90, dicembre 1998-gennaio 1999, p. 76]