Home arrow Viaggi nell'arte arrow Transiti arrow Aldo Mondino (n. 94/1999)
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MILANO

Da tempo Aldo Mondino non esponeva nel capoluogo lombardo, così ha voluto presentarsi alla Galleria 1000eventi con opere sorprendentemente nuove, tutte realizzate nel 1999: mosaici di cioccolatini (della Ditta Peyrano) dalle carte stagnole coloratissime e luccicanti, in linea di continuità con quelli di zucchero e caramelle, con le sculture di cioccolato, con la sua idea di opera che coinvolge più sensi. Le luminose ed estroverse immagini stavolta si collocano in un’area più mediale, fresche come quelle di un esordiente, raffinate ed eccentriche, sensuose e cariche d’ironia. Dentro c’è tutto il suo universo, compendiato dal titolo “Byzantine World”, con la suntuosa moschea orientale, il torero, il danzatore, Moira Orfei (novella icona del contemporaneo), gli autografi dei grandi intellettuali che l’artista ama collezionare. Queste opere mostrano ancora la sua straordinaria capacità di attraversamento e sconfinamento, di coniugare storia e attualità dando continuità al medium pittorico manipolato alla sua maniera, con lo spirito dada che lo segue come  un’ombra dagli anni Sessanta. E rimandano pure all’ingenuo, formativo divertimento dei puzzles infantili, alla Torino dei gianduiotti, alla passione artigianale, alla oggettualità e concettualità giocosa, al divisionismo-pixel di seducente impatto informatico... Le opere di questo ciclo sono un esempio vistoso di quanto Mondino abbia saputo speculare nel tempo sulle tecniche studiate a Parigi, nel caso specifico all’Accademia del Mosaico di Gino Severini, manipolandole e attualizzandole in modo marcatamente personale. Ogni sua mostra documenta con efficacia un momento di ricerca, la mobilità della sua investigazione, un innamoramento; è un ribadire il suo orgoglio di andare controcorrente e di essere poeticamente fuori dalle convenzioni.

Luciano Marucci

[«Juliet» (Trieste), n. 94, ottobre-novembre 1999, p. 72]