Home arrow Viaggi nell'arte arrow Transiti arrow Luca Maria Patella (n. 95/1999-’00)
PDF Stampa

LICENZA

Al termine del “Convegno sul Mecenatismo”, svoltosi nella Villa di Orazio e promosso dal professor Otello Lottini dell’Università “La Sapienza” di Roma, Luca Maria Patella ha tenuto una performance dal titolo “Leucónoe e Nigredo”. Mentre era diffusa la voce dell’artista che leggeva sue poesie inedite, apparivano dal fondo alcuni personaggi in successione, in perfetti abiti romani antichi (R. Andreoni, costumista): Nigredo, un’ancella dal peplo trasparente accendeva un fuoco e si metteva a versare vini nelle coppe; un tribuno era seguito da Leucónoe (Gaia Riposati). Risuonavano le loro voci recitanti liriche patelliane “para-oraziane”, che trascorrevano dal sentimento all’ironia, con forte presenza “strutturale”. Gli attori sollevavano un grande tondo dipinto in cui campeggiava il “Vas Phisiognomicum Oratius”, con il profilo del poeta tratto dal “Parnaso” di Raffaello (quella dei vasi fisiognomici è una caratteristica produzione di Luca che nel 2000 inaugurerà in una piazza di Bruxelles una grande fontana in pietra tornita sul profilo di Magritte). L’azione aveva anche un intenso significato simbolico. Il “rosso” come il “Vas” rimandavano alla “Rubedo” alchemica, mentre “Nigredo” era una personificazione dell’Inconscio poetico ed artistico. Ad un certo punto ella, nell’offrire il Falerno ai numerosi presenti, si portava al centro di uno spogliatoio e, dicendo ironicamente “Le antiche buttavano i fichi”..., si denudava per poi allontanarsi e scomparire. Sull’intervento verrà pubblicato un testo che, insieme agli atti del convegno, riporterà poesie e immagini di Patella, del quale recentemente sono stati stampati due libri di poesie: “Versi Sale” (Campanotto Ed., Udine) e “Jam Dudum” (Le impronte degli uccelli Ed., Roma).

Luciano Marucci

 [«Juliet» (Trieste), n. 95, dicembre 1999-gennaio 2000, p. 77]