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TERAMO

Il Gruppo Oreste all’ultima Biennale di Venezia, attraverso un convegno, andava cercando “Nuovi spazi per l’arte contemporanea” ed è stato così che ha preso l’avvio il progetto “Castello Della Monica”, una costruzione realizzata nell’Ottocento dal pittore abruzzese Gennaro Della Monica con l’assemblaggio di materiali e pezzi architettonici del passato in vari stili, prevalentemente gotici. Il castello un tempo dominava la città, oggi è letteralmente soffocato dall’edilizia moderna, degradato dal tempo e in completo abbandono. Tre giovani del luogo, Corrado Anelli, Dimitri Bosi e Alberto Melarangelo, dell’Associazione Culturale “Il Poliorama”, con l’appoggio di Provincia e Comune, hanno organizzato negli spazi esterni dell’edificio la mostra Il giardino del castello. Duplice l’obiettivo:  sensibilizzare all’urgente recupero del bene culturale; mettere a contatto dell’arte di oggi una realtà cittadina completamente estranea alle ricerche contemporanee. Gli interventi installativi, oggettuali, fotografici e concettuali sono stati messi in opera da Caroline Bachmann, Roberto Cascone, Marco Fantini, Licia Galizia, Mala-Arti Visive, Laura Palmieri, Alberta Pellecani, Roberta Piccioni. Gli otto partecipanti hanno preso per mano i visitatori e, in un percorso segnato su una piantina, li conducevano alle loro realizzazioni che servivano a ridare voce ad una struttura che aveva perso identità e funzione, riuscendo “a realizzare una dinamica relazione finalmente imprevedibile, automaticamente spiazzante, sideralmente lontana dalla comunicazione piatta ed esclusivamente commerciale che ci circonda”. Nel complesso una buona operazione coinvolgente in più sensi.

Luciano Marucci

 [«Juliet» (Trieste), n. 95, dicembre 1999-gennaio 2000, p. 78]