Home arrow Viaggi nell'arte arrow Transiti arrow Artisti di Marca / Luigi Carboni (n. 99/2000)
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GROTTAMMARE

Dopo il recente ampliamento della Galleria dell’Arancio, il direttore Riccardo Lupo si propone di attuare un ambizioso programma espositivo associato ad una apprezzata attività editoriale. Ha inaugurato con Artisti di Marca, una scelta di opere di autori di primo piano, dagli storici Scipione, Licini, Capogrossi e Vedova, a Pomodoro, Patella, De Dominicis, Pisani, Mondino, Boetti, Ontani, Mattiacci, Salvo, Cucchi, U. Bartolini, Montesano, fino ai più giovani Liliana Moro, Paolo Consorti, Matteo Basilé e Maria Carla Mattii. Achille Bonito Oliva, intervenendo alla vernice, si è intrattenuto su alcune problematiche più vive dell’arte contemporanea ed ha giustificato il titolo della mostra, fondata su lavori espressivamente liberi, “fuori da qualsiasi inibizione e progetto con artisti sulle frontiere tra astratto e figurativo”; di marca e, quindi, di qualità e di classe. Naturalmente senza escludere significativi esempi della regione.Il numero 23 del semestrale di poesia e arte Hortus, edito dalla predetta Stamperia, ha dedicato la sezione arti visive a Luigi Carboni che ha saputo inserirsi, attraverso una personale ricerca, nell’odierno panorama artistico con autorevolezza. Nell’ampio servizio monografico l’attività pittorica e plastica dell’artista pesarese è analizzata da Antonella Micaletti e da chi scrive che riporta anche tre conversazioni con l’autore. Una biografia narrata in prima persona concorre a definire la sua articolata poetica caratterizzata dall’ibridismo di culture arcaiche, classiche e contemporanee. La sua produzione, dalle insolite qualità liriche, nasce da pulsioni profonde, ma anche da un progetto strutturale-concettuale. “L’oro, l’argento le preziosità segniche-cromatiche-formali e il decoro, come pure l’evocazione di religioni e riti etnici, finiscono per assumere la connotazione di simboli nobili, in una visione idealistica della pittura che aspira al sublime e sa promuovere una contemplazione interiormente attiva”. Attualmente il linguaggio di Carboni si sviluppa tra neoastrazione e figurazione colta, grazie ad una perseverante sperimentazione su valori sensibili all’interno di cicli tematici.

Luciano Marucci

[«Juliet» (Trieste), n. 99, ottobre-novembre 2000, p. 73]