Home arrow Viaggi nell'arte arrow Transiti arrow Felice Levini (n. 101/2001)
PDF Stampa

RIPATRANSONE

Il “balcone delle Marche” ha reso omaggio a Felice Levini con una mostra, curata da Mario Savini, dislocata in più sedi (Teatro Mercantini, Palazzo del Podestà, Sala Ascanio Condivi, Palazzo Municipale), per la quale l’artista romano non ha rinunciato a portare grandi e significative opere che ancora una volta hanno evidenziato una ricerca coerente, in equilibrio tra concettualità, usi di nuovi media come la fotografia, dimensione performantica e narcisistica. Le sue opere a volte appaiono essenziali, altre ridondanti. Quasi sempre pervase di sottile e amara ironia, di impegno civile e politico, di voglia di guardarsi dentro per giungere ad una più consapevole conoscenza di sé, di una sorta di civetteria dello svelarsi e dell’urgenza di partecipare al sociale con un immaginario critico. Una cosa è certa: il lavoro di Levini è fortemente motivato, mai banale; stimola ad una lettura approfondita; incuriosisce per la varietà delle formalizzazioni, la ricchezza dell’iconografia in cui, però, si ritrova unità di stile, soprattutto nei temi dell’eccesso e del disastro incombente sul nostro pianeta e sulle popolazioni che lo abitano.

Luciano Marucci

[«Juliet» (Trieste), n. 101, febbraio-marzo 2001, p. 80]