Home arrow Viaggi nell'arte arrow Transiti arrow Open Ends (n.102/2001)
PDF Stampa

NEW YORK

Si è chiusa al Museum of Modern Art la vasta mostra Open Ends, con opere rappresentative del Novecento, selezionate tra le oltre centomila che fanno parte della collezione permanente dell’istituzione. Lo staff curatoriale ha fatto il punto sull’evoluzione del panorama artistico internazionale riferendosi in particolare alla seconda metà del secolo scorso, quando la tradizione si è incontrata con i nuovi media. Queste le sezioni del lungo percorso espositivo che analizzavano i temi chiave e le linee di affinità che hanno contraddistinto l’arte del XX Secolo: “Matter”, “Architecture hot and cold”, Pop and after”, “One thing after another”, “Innocence and Experience”, “Path of Resistence”, “Garden hall commissions”, “Minimalism and after”, “White Spectrum”, “Counter-monuments and memory”, “Actual Size”, “Sets and Situation”. Il panorama a tutto campo, che spaziava dal design alle esperienze pittoriche e plastiche, all’architettura, al cinema, ha visto coinvolti oltre 150 operatori visuali internazionali che si sono espressi con immagini bidimensionali, oggetti-sculture e installazioni. Tra gli italiani selezionati figuravano: per l’arte Manzoni, Kounellis, Alviani, Anselmo, Boetti, Penone; per il cinema i registi Fellini e Taviani; per il design Mari; per l’architettura Pesce e Rossi.

Luciano Marucci

[«Juliet» (Trieste), n. 102, aprile-maggio, 2001, p. 71]