Home arrow Viaggi nell'arte arrow Transiti arrow Marcello Diotallevi (n. 105/2001-‘02)
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ASCOLI PICENO

Dopo aver mostrato alla Galleria Astuni di Fano – complice Gian Ruggero Manzoni - “Matita dura” (disegni erotici del ‘72, rimasti inediti, che riformulavano il Kamasutra), Marcello Diotallevi, in veste di “Ermenauta”, si è ripresentato al Centro d’Arte l’Idioma con un ciclo di opere sull’attraente tema della sessualità maschile-femminile, ispirato ai comportamenti degli individui del mondo reale che provocano profondi cambiamenti di costume. Ha affrontato l’argomento, in apparenza frivolo, senza falsi pudori, anzi, esaltando con il suo immaginario partecipe ed esasperando visivamente certe tras-formazioni, principalmente per creare a sé e agli altri godimento estetico e non per assumere atteggiamenti etici di condanna. Ecco allora le sequenze metamorfiche dei vari soggetti, resi come esuberanti icone del nostro tempo, ed un’erma in legno policromo che esibiva materialmente una repressa virilità. Il tutto con spontanea ironia e divertita giocosità. Le figure erano costruite con un segno classico (sicuro, elegante, essenziale) associato a forme astratto-minimali monocromatiche e a lettere illeggibili. Le immagini finali, composte da elementi eterogenei, messi in opera con sapienza manuale e libertà dadaistica, riaffermavano la versatilità e il carattere nomadico di questo indipendente e fantasioso autore.

Luciano Marucci

[«Juliet» (Trieste), n. 105, dicembre 2001-gennaio 2002, p. 73]