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SANTA MONICA – U. S. A.

La Patricia Faure Gallery, in collaborazione con lo Studio La Città di Verona, ha ospitato un’ampia personale di Luigi Carboni, per la terza volta negli States. “Nel segreto degli occhi e delle mani” era l’evocativo titolo della personale che esibiva lavori dal 1985 ad oggi (in parte presentate nel gennaio scorso alla “Otto” di Bologna), ben documentati in un accurato catalogo. Oltre a raffinati acrilici, sculture e ceramiche, sono stati esposti i dipinti concavi-convessi con percorsi che ribadiscono il singolare approccio dell’artista alla natura e il dinamismo della sua ricerca, unitamente alle più recenti opere “geografiche”, in cui è evidente la tendenza a sconfinare sia nello spazio virtuale e dalla superficie del quadro, sia in quello reale del luogo espositivo. Carboni procede per cicli tematici, con metodo strutturale e modi costruttivi di certe neoavanguardie, facendoli convivere con le tecniche della migliore tradizione. Riesce così ad attualizzare il linguaggio pittorico e, passando dalle tele alle opere tridimensionali o alle installazioni, riafferma l’importanza del ‘decoro’ combinato a sottili ideologie. Il tutto per una riformulazione ironico-romantica di motivi iconografici rilevati dalla storia dell’arte e per proporre una percezione moderna della bellezza. Negli ultimi grandi “Atlanti”, le seducenti espansioni cromatiche, intimamente relazionate a un segno libero e intrigante, compongono indeterminati itinerari immaginari che finiscono per visualizzare la precarietà di ogni confine e situazione planetaria, mentre l’introduzione di brevi scritte poetiche dell’autore integra il messaggio.

Luciano Marucci

[«Juliet» (Trieste), n. 114, ottobre-novembre 2003, p. 71]