Home arrow Viaggi nell'arte arrow Transiti arrow G. Brus-J. Schlick (n. 123/2005)
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La Galleria Bleich-Rossi opera nella città austriaca da oltre vent’anni, proponendo artisti di punta. Compie, perciò, una importante funzione pionieristica non soltanto nello scenario contemporaneo d’Oltralpe. Tra l’altro l’attività espositiva spesso è programmata in cooperazione con istituzioni pubbliche del territorio e in dialettica con altre discipline (letteratura, architettura...). E le iniziative sono supportate da prestigiose pubblicazioni. Da qui il ruolo culturale, formativo e propositivo, che va oltre la tradizionale attività commerciale di molte gallerie private. Recentemente ha allestito una originale mostra dal titolo ”In besseren Kreisen” (“Nei migliori cerchi”), con un nucleo di opere a quattro mani di Günter Brus e Jörg Schlick, artisti di diverso orientamento che hanno dato vita a una sorta di “azione a due dimensioni”. Ne sono derivati degli ibridi dove, però, erano evidenti le peculiarità di ciascuno. La forte soggettività di Brus era riconoscibile dall’espressionistico e concettuale linguaggio, immediato-intenso-vitalistico, violento e delicato, riferito all’umano e a poetiche simbologie. Più oggettivo e automatico il segno di Schlick, lievitante in elementari forme astratto-geometriche. Nei lavori le distinte cifre stilistiche entravano in simbiosi e, in una certa misura, si compenetravano e si complementavano, accomunati da una costruttiva manualità. La maggior parte dei soggetti prendeva forma e senso dentro una circolarità che rimandava pure all’organicità dell’essere nel mondo. Così si è sviluppata una spazialità percettiva che dalla dimensione interiore trascendeva a quella cosmica. Anche questa volta l’evento è stato ben documentato da un elegante catalogo a cura di Walther König di Colonia, già editore del prezioso volume della retrospettiva di Brus attraverso i musei d’Europa.

Luciano Marucci

[«Juliet» (Trieste), n. 123, giugno 2005, p. 87]