Home arrow Viaggi nell'arte arrow Rotte inedite arrow Recensione per antologica di Wladimiro Tulli (1998)
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MACERATA 

La Fondazione Cassa di Risparmio, proseguendo il programma delle grandi mostre annuali, con “In bilico sull’arcobaleno” ha reso omaggio a Wladimiro Tulli, personaggio attivo nell’arte da quando giovanissimo cominciò a operare nel gruppo del Secondo Futurismo con personali forme di “Aeropittura” fino alle ultime realizzazioni linguisticamente avanzate che non hanno perso la carica vitale degli esordi. Il percorso critico, individuato da Giorgio Cortenova, era chiaro, coerente e, a un tempo, indipendente e progressivo; testimonianza di una grande prolificità fondata sulla libera fantasia e sull’automatismo. Grazie alla partecipazione alla vita culturale, alla curiosità e allo sguardo prospettico, Tulli ha mantenuto nel tempo dinamicità creativa e freschezza. Le immagini - ironiche, allusive e liriche, ottenute con segno scorrevole e accesi cromatismi - seducono presto l’osservatore conducendolo lungo intriganti itinerari. L’antologica, dislocata in tre sedi, si snodava attraverso 150 opere, dai collages futuristi ai quadri in cui erano riconoscibili, le suggestioni dell’arte non oggettiva, a quelli materico-informali, agli originali “materassi” e, poi, a lavori su carta (tra cui la pregevole serie leopardiana), ceramiche, sculture e bassorilievi. Dunque, un’opportunità per rivisitare i momenti più felici di una appassionata carriera; che ha messo in luce la versatilità dell’autore e le sue straordinarie capacità combinatorie, le quali gli consentono di inglobare e sublimare nella pittura, con accostamenti sensibili, materiali diversi.

Luciano Marucci 

[recensione della mostra antologica di Wladimiro Tulli (1998) per la rivista “Juliet”, rimasta inedita]