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GROTTAMMARE

La vasta esposizione di Ugo Nespolo presso la Stamperia dell’Arancio, dal titolo “Stra-vedere” (sponsorizzata dalla B.M.W.), ripropone la multiforme produzione – nota e recente – di un artista che occupa un posto a sé nel contesto contemporaneo. Nespolo, negli anni Sessanta, pur muovendosi nell’ambiente torinese dove maturavano le prime esperienze poveriste e concettuali, con le sue ironiche opere oggettuali e come film-maker, mostrava già di voler percorrere una sua via. Successivamente si è avvicinato alla Pop-art e, poi, a posizioni dada-futuriste, passando progressivamente a più personali de-composizioni, dinamiche e dai colori squillanti. Ha continuato ad attingere dal “magazzino dell’arte” e dal quotidiano con atteggiamento di rispetto, ma anche con spirito critico. Da sempre la sua incontenibile vocazione giocosa viene esaltata dai caratteristici puzzle depositari del senso del son senso, mentre l’invadenza decorativa delle opere – eseguite con rigore artigianale – assume perfino toni provocatori. In questi anni egli ha realizzato anche lavori che vanno oltre l’arte pura per contaminare il mondo della realtà con le sue immagini rallegranti che lo hanno reso più popolare. E, per poter agire senza condizionamenti, ha creato una struttura autosufficiente che gli consente di eludere il sistema dell’arte e di operare con una metodologia adeguata alla civiltà dei consumi, raccogliendo gli insegnamenti di Depero e Warhol.

Luciano Marucci

[«Juliet» (Trieste), n. 63, giugno 1993, p. 65)