La fotografia non per divertimento e per esaltare le possibilità puramente tecniche del mezzo, ma come strumento per partecipare, preservare, diffondere..., contribuendo a dirottare il mito dell’evasione verso valori più vitali... La foto come atto d’amore e non di corruzione e di dissacrazione. E le apparecchiature digitali aiutano ad assolvere la ‘salvifica’ funzione. Tra l’altro, certi scatti consentono di liberare la propria sensibilità, proiettare all’esterno i sentimenti, dare visibilità all’ideologia repressa. Sarebbe bello contemplare e registrare esclusivamente con gli occhi della mente, evitando l’invadenza... e la continua tensione per captare le immagini che eludono le ‘pose’, ma la memoria svanisce e resterebbe il rimpianto delle realtà ignorate dall’obiettivo. Comunque, le istantanee migliori sono quelle dei soggetti che si percepiscono senza riuscire a immortalarli...

Dalla frequentazione di tanti eventi culturali e artisti, dai molti viaggi è derivata una quantità di diapositive e di immagini digitali che, almeno in piccola parte, meritano di essere divulgate, oltre che conservate.

Dunque, nell’archivio iconografico due gli ambiti maggiormente rappresentati: “Arte e dintorni” e “Altri Mondi”, così suddivisi:

- “Ritratti fotografici di personaggi”;

- “Azioni performative di creativi”;

- “LucMar con…”;

- “Opere di mostre internazionali per cover e pagine di riviste”;

- “Avventure nel Mondo”.

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