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GROTTAMMARE

Nella nuova sede della Stamperia d’Arte dell’Arancio si è tenuta una vasta esposizione del pittore-incisore Silvio Lacasella, sulla tematica dei “paesaggi immaginari”. Pregevole il catalogo con contributi critici di Flaminio Gualdoni ed altri. L’artista riparte dal passato ed usa, con abilità, i medium tradizionali per compiere una sua investigazione. Con le incisioni dà spazio al pensiero e ad una figurazione che richiede una più precisa definizione. La pittura, invece, gli consente di cogliere gli stati d’animo del momento e di sfruttare le potenzialità della materia-colore. In genere, l’opera si compone di due parti complementari tra loro che formano una specie di “collage pittorico”. In primo piano una “struttura architettonica”, avente una impaginazione geometrica, funge da finestra-obiettivo per inquadrare interni di paesaggio che vengono così focalizzati e allontanati nello spazio-tempo. Su questo scenario, dove non compare mai la figura umana, domina la Natura con le sue forze più nascoste. Il soggetto viene sempre bloccato ad un punto cruciale della sua formalizzazione per fissare le “visioni” fugaci nell’attimo di maggiore intensità. L’immagine raggiunge così un effetto coinvolgente a livello visivo ed emotivo.

Luciano Marucci

[«Juliet» (Trieste), n. 60, dicembre 1992-gennaio 1993, p. 65]