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ASCOLI PICENO

La giovane pittrice Nina Servizzi italo-azera di nascita, statunitense di formazione e operante a Roma, ha esposto presso il Centro d’Arte l’Idioma due cicli di lavori realizzati con i procedimenti propri dei sapienti restauratori di antichi dipinti. Nel primo sfrutta motivi figurali tratti da arazzi arabo-islamici e da miniature turche riportati su tela grezza con l’intento di ricercare un legame ideale tra cultura orientale e occidentale. Nel secondo, comprendente opere più recenti, i soggetti ricordano le strutture obsolete dell’architettura industriale. Qui il discorso si fa più inquietante e ideologico in quanto l’autrice, con grande partecipazione intellettuale ed emotiva, introduce nel manufatto estetico realistici, disumani giochi di potere in atto tra due mondi in contrasto politico-economico. Le composizioni (raffinate e meditate) dalle forme evanescenti costruite con colori scuri da cui prende origine una luce interiore, richiedono una lettura attenta e sensibile. Altre opere che sono formate con gli ornamenti dell’iconografia sacra dell’Oriente isolati dal contesto di quelle figurali, assumono le sembianze di icone mistico-minimali. Esse, messe a raffronto dialettico con quelle da cui provengono, evidenziano la combinazione, intima e originale, tra il linguaggio esotico e il nostro concettuale.

Luciano Marucci 

[«Juliet» (Trieste), n. 72, aprile-maggio 1995, p. 61]