Home arrow Viaggi nell'arte arrow Transiti arrow Terenzio Eusebi / Antonella Mazzoni (n. 154/2011)
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SAN BENEDETTO DEL TRONTO

Le opere di Terenzio Eusebi e di Antonella Mazzoni, ben accostate ai mobili e agli oggetti dello showroom Eusebi Arredamenti, mettevano a confronto la produzione ‘inutile’ di due autori che praticano una differente progettualità attraverso linguaggi non convenzionali in un contesto che promuove l’ ‘utilità’ del design. Per questa particolare esposizione Eusebi ha realizzato grandi e piccoli “oggetti pittorici” eseguiti con modalità non codificate che richiedevano una nuova chiave di lettura, anche se il fine ultimo era quello di stimolare l’introspezione. Dalle performative superfici piatte dei “quadri”, composti con tecniche miste, animate da enigmatici percorsi, emergevano scarne forme tridimensionali di un immaginario geometrizzato che rimandavano a territori abitati dall’interiore e da silenti entità metafisiche. Ma anche da precarie costruzioni (finte e vere), capaci di evocare misteriose ‘assenze’ arcaiche e, a un tempo, prototipi di un’architettura utopica legata al contemporaneo da sensibilità minimale. Il tutto alleggerito dall’abile uso pittorico di carta riso e dell’acrilico bianco che lasciava trasparire il colore ‘naturale’ del supporto costituito da cartone da imballaggio. Di concezione opposta le opere della Mazzoni che, di tanto in tanto, ‘apparivano’ nel vasto ed elegante ambiente: quadri della serie “L’illusione dell’innocenza”, in cui il virtuosismo iperrealista si ibridava con la bellezza del mondo naturale, la realtà esperienziale e scientifica. In essi l’associazione tra figure elementari spontanee e l’analisi del complesso sistema in cui viviamo, creavano paradossi visivo-concettuali, ovvero nuove immagini derivanti dalla combinazione del soggetto fisico con la parola, in funzione di una disciplinata percezione poetica e sentimentale sottilmente ironica.

Luciano Marucci 

 

[“Juliet” (Trieste), n. 154, ottobre-novembre 2011, p. 96]