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JANNIS KOUNELLIS E “LI MARINARI” DI GIOACCHINO ROSSINI

Pesaro – Galleria Franca Mancini, Via XI Settembre, 254 - fino al 30 ottobre

 

È doveroso riconoscere che nelle Marche la città di Pesaro si distingue per le mostre di arte contemporanea che si impongono a livello nazionale per le loro caratteristiche. Mi riferisco a  quelle proposte periodicamente presso il Centro Arti Visive Pescheria, con la complicità del critico romano Ludovico Pratesi, e annualmente alla Galleria di Franca Mancini per l’Associazione “Il Teatro degli Artisti”, con il concorso di enti locali, nell’ambito del Rossini Opera Festival. In queste ultime gli artisti italiani e stranieri, chiamati a realizzare opere site specific relazionate a brani musicali rossiniani, sono tra i protagonisti delle esperienze più innovative. Nelle passate edizioni erano stati coinvolti A. Burri, R. Rauschenberg, R. Wilson, D. Salle, G. Paolini, E. Isgrò, Anne e Patrick Poirier, H. Steinbach, J. Kosuth, M. Pistoletto, E. Castellani, L. Fabro, G. Toderi, G. Zorio e altri che avevano attuato esemplari progetti, documentati in pregevoli pubblicazioni.

Quest’anno è stato invitato Jannis Kounellis - artista dalla forte identità, da tempo leader indiscusso del panorama internazionale – il quale per il suo intervento si è ispirato al duetto da camera “Li Marinari”, pagina rossiniana compresa nella raccolta “Soirèes musicales”.

Per l’occasione Kounellis ha ideato opere fruibili singolarmente e nel loro insieme. Su una parete della Galleria ha posto un trittico formato da opere tridimensionali con veri strumenti musicali, imbavagliati e fasciati di nero, su supporto di lamiera di ferro grezzo; in un’altra parete un grande quadro dal raffinato e dinamico effetto grafico-pittorico-plastico, composto di frammenti di carbone legati a una tela; al lato opposto comuni tavoli di legno con sopra quattro alte lastre di ferro, da cui scendevano vele con disegni della marineria marchigiana. La composita installazione, dalla valenza scenografica volutamente contenuta, ha creato uno spazio del silenzio e della provocazione, come poetico e drammatico gesto di negazione e di rottura, che stimola l’osservatore a guardare oltre le apparenze e le convenzioni. Inoltre, le evocative vele sollecitavano a viaggiare con l’immaginario per mari ideali. All’inaugurazione dell’evento, dopo la presentazione del musicologo Bruno Cagli (uno degli organizzatori del ROF) e del critico Wolfgang Storch (venuto dalla Germania), ha preso la parola l’autore per svelare... le ragioni della sua trasgressiva produzione artistica. Utilizzando elementi reali (perfino vitali) con proprie modalità operative, egli rivisita certi valori pittorici della storia, prende coscienza del presente per ridare centralità all’arte, capace di promuovere un futuro radicalmente nuovo non soltanto dal lato linguistico.

Luciano Marucci

Orario: solo giorni feriali, ore 10-13 / 16,30-19,30

Per informazioni: tel. 0721 65090 – Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

 

[«Corriere Proposte» (Fermo), a. IX, n. 9, settembre 2007, p. 50]

 

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