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ASCOLI PICENO La Pinacoteca Civica ha esposto “Il fiore” di Giuseppe Salvatori, a cura del professor Stefano Papetti (direttore dell’Istituzione e conservatore delle collezioni comunali della città): imponente opera bi-tridimensionale (cm 180 x 240) ‘installata’ su un pannello-parete color amaranto posto al centro della Sala Ceci. Un lavoro originale, dove la forma, non geometrica, del soggetto allude al Gioco dell’oca – praticato dall’autore da bambino – e passato-presente dialogano. La rilevanza plastica della tempera vinilica bianca su tavola con le essenziali, vivificanti macchie rosse come rose (che rimandano ai Maestri della Pittura del passato), richiede una duplice fruizione: a distanza, per poter percepire il percorso a spirale, senza limiti spazio-temporali, che simboleggia il continuo sviluppo dell’ ‘azione creativa’ di Salvatori, e l’ ‘equilibrio instabile’ dell’insieme alleggerito da luminosità e purezza; in prossimità, al fine di scoprire gli indecifrabili, delicati di-segni impressi nella materia per animarla. All’inaugurazione Papetti ha motivato la scelta dell’evento attuato in quel prestigioso luogo e ha inquadrato la produzione di Salvatori nel contesto storico e contemporaneo; l’attrice e conduttrice televisiva Simona Marchini, titolare della galleria Nuova Pesa di Roma, ha evidenziato le principali caratteristiche della poetica dell’artista, particolarmente sensibile, e ha ricordato il suo determinante contributo alla programmazione della seconda fase della Galleria; Salvatori, infine, ha rivelato la genesi, intima-emozionale e linguistica, della sua esemplare opera. Il filosofo e scrittore Lucio Saviani, nel testo che introduceva la mostra, aveva approfondito la lettura dell’artefatto attraverso fantasiose narrazioni e pertinenti citazioni colte. Luciano Marucci [«Juliet» (Trieste), n. 219, ottobre 2024, p. 81] |