ASCOLI PICENO Due antichi borghi collinari, degnamente ristrutturati, hanno voluto dedicare una parte del loro spazio estivo a due mostre per certi versi complementari: stessi organizzatori (“Associazione Culturale Officina San Giacomo”), stesse curatrici (A. Micaletti e F. Strigoli), unico catalogo, artisti accomunati dall’intento di utilizzare il corpo come simbolo dell’essere e come realtà intellegibile che esplora nuovi referenti semantici, per lo più fondata sull’oggettualismo-concettualismo e sull’uso del mezzo foto-video da cui sono derivate installazioni. Presso Palazzo Parissi di Monteprandone, in “a NUDO o del dis-velamento” hanno esposto M. Albanese, M. Camerani, P. P. Coro, F. Poggi, M. T. Sartori, S. Wolf, ormai conosciuti interpreti delle attuali sperimentazioni linguistiche. In “Stanze aperte”, sul piano stradale di abitazioni di Altidona, altri sette operatori di orientamenti piuttosto diversi (N. Carattoni, F. M. Dodaro, N. Luciani, D. Pagnotta, M. Pratelli, Sai-Borg / Marchionni, C. Tonucci) hanno proposto opere che entravano in stretta relazione con gli spazi a disposizione. All’inaugurazione della prima esposizione agiva anche un computer, collegato in Internet dalla Ditta In-The-Net di San Marino, che presentava il primo di una serie di eventi telematici con artisti tra i più significativi del momento, segnalati da V. Coen, A. Micaletti, F. Strigoli e da chi scrive. Queste ‘mostre’ via etere si pongono l’obiettivo di documentare un attendibile panorama dell’arte italiana e straniera, nonché di diffonderlo col mezzo informatico, offrendo dati utili per operatori culturali ed amatori in genere. Luciano Marucci[«Juliet» (Trieste), n. 79, ottobre-novembre 1996, p. 62] |